Il Piano in sintesi

    Con l'approvazione definitiva del P.P.T.R., approvato dalla Regione Puglia con deliberazione di Giunta Regionale n. 176 del 16 febbraio 2015, pubblicata sul BURP n. 40 del 23.03.2015, si è dato corso ad una nuova stagione di programmazione territoriale, dove il Piano Paesaggistico, a tutti gli effetti, possiede  valenza di Piano Territoriale.

Il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) vigente all'art. 1, commi 1 e 2, delle Norme Tecniche di Attuazione,  "Principi e finalità", riporta:

    1. Il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) è piano paesaggistico ai sensi degli artt. 135 e 143 del Codice, con specifiche funzioni di piano territoriale ai sensi dell'art. 1 della L.R.7 ottobre 2009, n. 20 “Norme per la pianificazione paesaggistica”. Esso è rivolto a tutti i soggetti, pubblici e privati, e, in particolare, agli enti competenti in materia di programmazione, pianificazione e gestione del territorio e del paesaggio. 

    2. Il PPTR persegue le finalità di tutela e valorizzazione, nonché di recupero e riqualificazione dei paesaggi di Puglia, in attuazione dell'art. 1 della L.R.7 ottobre 2009, n. 20 “Norme per la pianificazione paesaggistica” e del D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del Paesaggio” e successive modifiche e integrazioni (di seguito denominato Codice), nonchè in coerenza con le attribuzioni di cui all'articolo 117 della Costituzione, e conformemente ai principi di cui all'articolo 9 della Costituzione ed alla Convenzione Europea sul Paesaggio adottata a Firenze il 20 ottobre 2000, ratificata con L. 9 gennaio 2006, n. 14.


    Il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) vigente, possiede  la seguente struttura: 


    1.    IL QUADRO CONOSCITIVO

- Atlante del Patrimonio

- Descrizioni analitiche

- Descrizioni strutturali di sintesi

- Interpretazioni statutarie di sintesi


    2.    IL PROGETTO DEL TERRITORIO

- Scenario strategico

- Obiettivi generali e specifici

- Progetti territoriali per il paesaggio regionale

- Linee guida

- Progetti pilota sperimentali

- Schede degli ambiti paesaggistici

- Obiettivi di qualità, indirizzi, direttive


    3.    IL SISTEMA DELLE TUTELE

- Beni e ulteriori contesti paesaggistici

- Struttura idrogeomorfologica

- Struttura ecosistemica e ambientale

- Struttura antropica e storico-culturale

- Struttura ecosistemica e ambientale

- Componenti botanico/vegetazionali

- Componenti delle aree protette e dei siti naturalistici

- Struttura antropica e storico-culturale

- Componenti culturali e insediative

- Componenti dei valori percettivi

- Indirizzi, direttive, prescrizioni

    

    Oltre al quadro delle conoscenze e al sistema delle tutele, il piano paesaggistico regionale contiene un “progetto di territorio” che individua attraverso uno scenario strategico che consente di attivare una progettualità per l'attuazione e lo sviluppo degli obiettivi generali del P.P.T.R. anche agli enti sottordinati.

    Dalla normativa di piano deriva che la gestione del territorio e del paesaggio pugliese può essere declinata in due modalità alternative che possono, nel caso, diventare concorrenti:

a) la ricezione e l'applicazione su scala comunale di parametri vincolistici sovraordinati specificatamente definiti e coordinati dal piano paesaggistico regionale;

b) promozione di attività di programmazione, pianificazione e progettazione in ambito paesaggistico, su scala comunale  e sovracomunale, che sostengono l'attuazione delle previsioni del P.P.T.R. in maniera attiva, integrata, plurisettoriale e multiattoriale.


    













    I comuni di Martina Franca, Noci e Alberobello, interpretando compiutamente gli indirizzi del Piano e applicando le Norme del P.P.T.R. e in particolare l'art. 21 delle N.T.A., hanno inteso avviare un complesso procedimento amministrativo (Progetto Integrato di Paesaggio), che potesse sperimentare, con modalità di pianificazione, un modello progettuale idoneo a perseguire, coordinatamente, azioni di valorizzazione, riqualificazione e rigenerazione (pubbliche e private) di un particolare ambito territoriale, compreso appunto in parte dei territori dei tre comuni promotori, caratterizzato da un paesaggio agrario particolarissimo, di estremo valore ambientale e con problematicità molto specifiche, al fine di individuare azioni di governo amministrativo finalizzate a definire una strategia innovativa che possa mettere in valore tutti gli elementi del territorio in forma durevole e sostenibile e nello stesso tempo individuare una forma di governance che possa far divenire la tutela del paesaggio una forma di sviluppo sociale ed economico delle comunità coinvolte.

    Un modo particolarmente originale e innovativo di utilizzare la pianificazione territoriale d'area vasta per studiare, conoscere e monitorare meglio il territorio, non solo su scala comunale, ma soprattutto nelle interrelazioni sovracomunali, che spesso si intrecciano e si articolano paesaggisticamente e culturalmente senza tener conto dei confini amministrativi/ giuridici e per facilitare relazioni di scambio, non solo di tipo paesaggistico-territoriale, nelle comunità locali coinvolte. 

    Una iniziativa e un procedimento pubblico che nasce senza un sostegno finanziario da parte di alcun ente sovracomunale, ma sostenuto da modeste risorse di bilancio comunale, e soprattutto che si contraddistingue per aver applicato, per la prima volta su scala territoriale, un principio di cooperazione tra diversi enti comunali per la gestione  territoriale del paesaggio.

    Proprio per questo particolare impegno amministrativo è opportuno adottare una focale di osservazione più ampia, che garantisca una interpretazione autentica del valore di territorio in chiave sistemica e culturale, senza soffrire di limitazioni e delimitazioni che sono tipiche dei ristretti confini amministrativi comunali.

L'identificazione di un ambito funzionale esteso su più porzioni comunali, da sottoporre ad analisi e studio, muove la sua genesi nel considerare il territorio e il suo paesaggio un valore da studiare,

conoscere, apprezzare e valorizzare che deve trovare una collocazione in riferimenti più ampi e più articolati per diventare occasione di nuovi modelli di sviluppo sociali e produttivi.

    Una chiave di lettura che i tre comuni della Murgia di sud-est e del territorio del carso hanno compreso adeguatamente e hanno interpretato compiutamente, approvando un indirizzo politico amministrativo (Delibere di giunta) e firmando un protocollo d'intesa.

    Una volontà politica di riconsiderare alcune precise porzioni di territorio contraddistinte dalla presenza di  una complessità di elementi ambientali, storico-culturali, produttivi, infrastrutturali, naturalistici, sociali e antropologici, che meritano di essere considerati nella loro interezza e interpretati nella loro valorialità e criticità, utilizzando strumenti adeguati e tipici della pianificazione ambientale e territoriale.

    Sarebbe stato difficile, infatti, redigere progetti prima ancora di aver costruito un quadro conoscitivo mediante processi di analisi ambientale/territoriale/paesaggistica.

    















    Nel caso specifico l'idea cardine dell'iniziativa nasce dal voler riconsiderare una strada di grande valore ambientale e paesaggistico (la Martina Franca - Noci) contraddistinta da elementi di particolare rilievo come masserie storiche, boschi, beni culturali, aziende produttive, e a cui agganciare il collegamento con Alberobello e nello stesso tempo i centri storici di Martina Franca, Noci e Alberobello.

    Un ambito in cui risiede anche un elemento di forte caratterizzazione di questo territorio ossia il cavallo murgese che negli ultimi tempi è divenuto simbolo autentico della Murgia e in particolare dei comuni di Martina Franca, Noci e Mottola.

    Un'area che complessivamente comprende parti di tre realtà amministrative diverse nella loro conformazione territoriale che però, insieme, possono sviluppare un contesto, promuovendo la cultura del paesaggio in chiave produttiva e soprattutto ricercando nuovi modelli di sviluppo  vocazionalmente compatibili con i limiti strutturali del territorio e legati alla sua tradizione. 

    Tre comuni contermini che possono, attraverso un piano territoriale, gestire i difficili processi di tutela territoriale e paesaggistica e nello stesso tempo innescare fenomeni di valorizzazione ambientale che, se opportunamente guidati e stimolati, possono offrire occasioni di sviluppo economico, tanto necessari per sostenere i costi della manutenzione del paesaggio agrario, anche con l'aiuto di sostegni comunitari.


    Nonostante il comune di Mottola, compreso marginalmente nell'ambito individuato e inizialmente interessato,  non abbia aderito all'iniziativa, si è ritenuto opportuno analizzare ugualmente la porzione amministrativa di competenza, al fine di costruire un quadro delle conoscenze completo e indistinto sotto il profilo delle giurisdizioni, anche tenendo conto che il comune di Mottola possiede una incursione  particolamente incisiva, che arriva a  lambire, a nord, il territorio di Alberobello.

    E' ovvio che se tali conoscenze (Mottola)  saranno utili a definire il quadro complessivo, non potranno incidere su quelle scelte di pianificazione che verranno definite dai comuni  promotori dell'iniziativa.

    Tuttavia si è convinti che, così come tutti i processi al margine, nel tempo gli effetti di ricaduta, derivanti da questa iniziativa, non potranno che essere benefici anche per comuni come Mottola o Locorotondo, immediatamente adiacenti.

    La denominazione prescelta a questo Piano Territoriale di Paesaggio "Zoccoli di Pietra"  vuole essere un omaggio anche  al cavallo murgese, protagonista di questa terra, e alla pietra che accompagna e disegna le forme della Murgia di sud-est.

    Un paesaggio fatto di cose e di esser viventi, dal destino indissolubilmente legato, che trovano nel  contatto e nella loro iterazione il segreto della loro definizione e compiutezza.

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